Crollo a Bari: una donna intrappolata sotto le macerie di una palazzina sgomberata un anno fa

Questo pomeriggio, intorno alle 18:30, il dramma si è consumato a Bari, in una traversa di viale Unità d’Italia, una delle arterie principali della città. Una palazzina, che era stata sgomberata un anno fa a causa delle sue condizioni precarie, è crollata, sollevando una nube di polvere che ha avvolto la zona. Le strade circostanti sono state immediatamente chiuse al traffico, mentre i soccorritori si sono affrettati verso il luogo dell’incidente, allertati dalle urla disperate di una donna intrappolata sotto le macerie.

La situazione della palazzina

Il palazzo in questione era stato dichiarato inagibile nel febbraio 2024, dopo che il Comune di Bari aveva emesso un’ordinanza di sgombero. Le autorità avevano già segnalato che l’immobile era pericolante a causa di un cedimento di un pilastro centrale. Nonostante ciò, la proprietà aveva avviato lavori di consolidamento, che purtroppo non sono stati sufficienti a prevenire il tragico evento.

Operazioni di soccorso

Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e i tecnici del Comune. Le operazioni di soccorso si sono concentrate sul tentativo di estrarre la donna, il cui grido di aiuto ha risuonato tra le macerie. Testimoni oculari raccontano di aver sentito le sue urla e di aver visto i soccorritori lavorare senza sosta per raggiungerla. La situazione è estremamente delicata: non solo si cerca di salvare una vita, ma si devono anche valutare i rischi per le strutture adiacenti. Alcuni esperti hanno esaminato la palazzina vicina, la quale potrebbe anch’essa necessitare di sgombero a causa dei possibili danni strutturali provocati dal crollo.

Segnalazioni e indagini

Il palazzo, sgomberato un anno fa, era stato oggetto di diverse segnalazioni da parte degli abitanti della zona, i quali avevano notato un’attività insolita intorno alla struttura. Sebbene fosse ufficialmente deserta, alcuni residenti affermano di aver visto persone entrare e uscire dall’edificio. Questi movimenti sospetti hanno alimentato il sospetto che alcuni appartamenti potessero essere occupati temporaneamente. In particolare, ci sono testimonianze di ex condomini che tornavano brevemente per raccogliere effetti personali o per annaffiare le piante lasciate nel palazzo. Alcuni vicini sostengono addirittura che vi fossero tre famiglie che continuavano a risiedere nell’immobile, nonostante l’ordinanza di sgombero. Questo scenario complesso ha sollevato interrogativi su come e perché le persone continuassero a entrare in un edificio che era stato dichiarato pericoloso e inagibile.

Le autorità locali stanno ora indagando su queste circostanze, cercando di capire se vi siano state violazioni delle norme di sicurezza. La situazione ha messo in luce una problematica più ampia riguardante gli edifici fatiscenti nella città di Bari e la difficile gestione delle strutture abbandonate o in deterioramento.

Reazioni della comunità

Il sindaco di Bari, in un’intervista rilasciata poco dopo il crollo, ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza degli edifici in città e ha promesso che verranno rafforzati i controlli. Ha anche sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza dei cittadini, affinché simili tragedie non si verifichino più in futuro.

Nel frattempo, la comunità si è mobilitata per fornire supporto ai soccorritori e per aiutare coloro che potrebbero essere stati colpiti dalla tragedia. Molti cittadini si sono riuniti intorno al luogo del crollo, offrendo cibo e acqua a chi è coinvolto nelle operazioni di salvataggio. La solidarietà della comunità è palpabile, e i cittadini si sono uniti in preghiera per la donna intrappolata, sperando che possa essere estratta viva dalle macerie.

La situazione rimane critica e le operazioni di soccorso sono in corso. Gli aggiornamenti arrivano in tempo reale, mentre la città di Bari si stringe attorno a chi sta vivendo questo dramma. Il crollo della palazzina non è solo un evento tragico, ma un segnale che invita a riflettere sulla sicurezza degli edifici e sulle condizioni di vita di chi abita in zone vulnerabili.

La speranza di tutti è che la donna possa essere salvata e che le autorità possano fare chiarezza su quanto accaduto, affinché si possa prevenire il ripetersi di simili incidenti in futuro. La comunità attende con ansia notizie positive, mentre le operazioni continuano e la tensione rimane alta.

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