Il 2 ottobre 2023, la Chiesa degli Artisti a Roma ha accolto i funerali di Eleonora Giorgi, una delle attrici più celebrate del panorama cinematografico italiano, scomparsa prematuramente a causa di un tumore al pancreas. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi amici, colleghi e ammiratori, creando un’atmosfera carica di emozione e riflessione, in perfetta sintonia con la personalità di una donna che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema.
Il commovente discorso di Andrea Rizzoli
Andrea Rizzoli, il figlio di Eleonora, ha pronunciato un discorso toccante e significativo. La sua dedica alla madre non solo ha evocato il ricordo della grande attrice, ma ha anche messo in luce l’amore e il legame che ha sempre contraddistinto la loro relazione. Andrea ha sottolineato come, nonostante gli impegni professionali, Eleonora sia sempre stata una madre presente e affettuosa: “Nonostante un lavoro che spesso porta lontano da casa, lei è sempre stata con noi”, ha dichiarato, evidenziando il suo ruolo fondamentale nella vita della famiglia.
Riflessioni sulla maternità e la malattia
Il discorso ha assunto toni ancora più intimi quando Andrea ha menzionato il suo fratello, Paolo Ciavarro. Ha raccontato come la madre abbia sempre saputo fornire consigli preziosi, senza mai imporre le sue visioni. “Mai ha risposto come Eleonora Giorgi, ma sempre mettendosi nei nostri panni”, ha aggiunto, evidenziando il grande spirito di comprensione e supporto che ha caratterizzato il suo modo di essere madre.
Uno dei passaggi più forti e controversi del discorso è stato quando Andrea ha criticato aspramente la retorica che definisce i malati di tumore come “guerrieri”. “A volte viene detto che i malati di tumore sono dei guerrieri perché intraprendono una lotta. Mi perdonerà il monsignore, ma sono puttan*te”, ha affermato con fermezza, scatenando un acceso dibattito tra i presenti. Rizzoli ha chiarito che un guerriero scende in campo con armi a disposizione, mentre chi affronta una malattia grave si affida alla medicina e alla scienza, che spesso non offrono soluzioni definitive.
La spiritualità e l’eredità di Eleonora Giorgi
Andrea ha anche toccato il tema della spiritualità e del rapporto di Eleonora con la fede. “Mia mamma era agnostica, ma sapeva dell’esistenza di Dio. Per crederci non serve la fede, ma la ragione”, ha spiegato, tracciando un profilo di una donna che, pur non essendo profondamente religiosa, aveva una propria visione della spiritualità e della vita.
Il vescovo Antonio Staglianò, che ha officiato il funerale, ha voluto ricordare il coraggio e la dignità con cui Eleonora Giorgi ha affrontato la sua malattia. “Era consapevole della gravità della sua condizione e ha accettato questa sfida del dolore con forza”, ha detto, richiamando alla mente le parole di Cesare Pavese e Giacomo Leopardi, che riflettono sul significato della vita e sulla sua continuità anche oltre la morte.
La cerimonia funebre si è svolta nel pieno rispetto delle ultime volontà di Eleonora Giorgi. La scelta dei brani musicali, che hanno accompagnato l’ingresso e l’uscita della bara, è stata curata nei minimi dettagli. La bara è entrata sulle note di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd e ha lasciato la basilica accompagnata da “A Whiter Shade of Pale” dei Procol Harum, due scelte che riflettono il gusto musicale e la sensibilità artistica dell’attrice.
Il funerale di Eleonora Giorgi è stato un momento di grande commozione e di riflessione collettiva. Le parole di Andrea Rizzoli non solo hanno reso omaggio alla figura materna, ma hanno anche aperto una discussione importante sulla malattia e sulla rappresentazione dei malati nella società. La memoria di Eleonora Giorgi continuerà a vivere non solo nei cuori di chi l’ha amata, ma anche nel dibattito che le sue parole hanno innescato, spingendo tutti a considerare un approccio più umano e sincero nei confronti della malattia e della sofferenza.
La grande attrice ha lasciato un’eredità che va oltre il cinema, un messaggio di amore, comprensione e una critica alla narrazione spesso romanzata delle malattie, invitando tutti a guardare la realtà con occhi più compassionevoli e realisti.