Walter Nicoletti, un nome che ora risuona tra i più importanti nel mondo del cinema d’animazione, ha visto realizzarsi un sogno che ha coltivato per anni: portare un cortometraggio nella prestigiosa shortlist degli Oscar. Due giorni fa, presso il Dolby Theatre di Los Angeles, il suo sogno si è trasformato in una realtà straordinaria. Sebbene nessun italiano abbia sollevato una statuetta alla 97ª edizione degli Academy Awards, il 40enne materano ha avuto un ruolo cruciale nel far vincere un Oscar. La chiave del suo successo è la distribuzione del cortometraggio “In the Shadow of the Cypress”, che ha conquistato un posto tra gli 88 cortometraggi d’animazione in gara, superando con successo tutte le selezioni e trionfando nella finale con i due registi iraniani, Shirin Sohani e Hossein Molayemi, increduli ed emozionati sul palco.
La nascita di un sogno
La storia di questo successo inizia 12 anni fa, nel 2013, quando Nicoletti fondò a Matera la sua casa di produzione e distribuzione, Voce Spettacolo. La missione alla base della sua impresa è chiara: “Supportare e valorizzare il talento nel mondo del cinema”. L’intuizione di Nicoletti è stata quella di concentrarsi sui cortometraggi, una categoria spesso trascurata, ma ricca di potenziale. Per molti autori, la visibilità è un ostacolo difficile da superare. Voce Spettacolo ha dunque iniziato a guidare gli autori attraverso il complesso processo di qualificazione per gli Oscar, un percorso che richiede:
- Partecipazione a festival;
- Proiezione dei cortometraggi su grande schermo per almeno sette giorni consecutivi a Los Angeles o in altre sette aree metropolitane degli Stati Uniti, come indicato dall’Academy.
“Non è un requisito semplice da maturare per un corto. Lì interveniamo noi”, spiega Nicoletti.
Un percorso di sfide e successi
Negli anni, Nicoletti ha costruito una rete di gemellaggi e partnership, che ha permesso alle opere vincitrici del festival di cinema organizzato dall’Associazione Cinema Mediterraneo, con il supporto della Lucana Film Commission a Maratea, di essere proiettate a Los Angeles. Una di queste opere, “In the Shadow of the Cypress”, ha vinto la 16ª edizione del Marateale nell’estate del 2024, e successivamente è stata proiettata al Cinema Lumière Music Hall di Beverly Hills dal 13 al 19 settembre dello stesso anno. “A quel punto avevamo tutte le carte in regola e abbiamo sottoposto l’applicazione agli Oscar. A quello che è successo dopo, faccio ancora fatica a credere. Non mi sono ancora ripreso”, racconta Nicoletti, visibilmente emozionato.
La celebrazione di un trionfo
Il cammino verso la celebrazione degli Oscar è stato tutto fuorché semplice. “Sono state settimane da cardiopalma. Quando abbiamo scoperto di essere in finale il 23 gennaio, Shirin e Hossein hanno fatto richiesta per il visto. Sono seguite giornate di telefonate a orari assurdi e notti insonni”. Il visto, fondamentale per la partecipazione alla cerimonia, è arrivato solo il primo marzo, un giorno prima degli Oscar. “Il 2 marzo sono saliti su un aereo, hanno volato per 25 ore, indietro nel tempo, e sono atterrati a Los Angeles a mezzogiorno. Si sono cambiati nel bagno dell’aeroporto e si sono fiondati sul tappeto rosso dove ci siamo incontrati”, racconta Nicoletti con un sorriso, evidenziando l’assurdità e l’intensità di quei momenti.
Per Walter Nicoletti, giungere al Dolby Theatre e assistere al trionfo di un progetto che ha sostenuto fin dai suoi primi passi rappresenta il coronamento di un percorso fatto di passione, strategia e determinazione. “Il corto affronta il tema della speranza con un linguaggio visivo potente e poetico. Il suo trionfo dà forma alla speranza, dimostrando che con la giusta distribuzione un prodotto indipendente ben costruito può competere ai massimi livelli”, afferma con fermezza.
La vittoria di “In the Shadow of the Cypress” non è solo un riconoscimento per i registi e la loro opera, ma anche un trionfo per Nicoletti e per il cinema italiano. La sua storia dimostra come la perseveranza e una rete di supporto adeguata possano portare a risultati straordinari nel mondo competitivo del cinema d’animazione. Infatti, Nicoletti sottolinea che questo Oscar non è un traguardo, ma un punto di partenza. La sua visione per il futuro è chiara: continuare a sostenere i talenti emergenti e promuovere storie significative che meritano di essere raccontate e ascoltate.
Il successo di Nicoletti è quindi un faro per molti giovani cineasti italiani e non solo, un esempio di come la passione possa tradursi in risultati concreti e riconoscimenti a livello internazionale. La sua esperienza e la sua dedizione al mondo del cinema d’animazione rappresentano un’importante risorsa per il settore, in continua evoluzione e sempre alla ricerca di nuovi talenti da valorizzare.