Ultimo incontro mortale: ex tenta di strangolare la sua ex, salvata in extremis dalla polizia

Un episodio agghiacciante ha scosso la tranquillità di Bolzano martedì 4 marzo 2023, quando una donna di 30 anni è stata vittima di una violenta aggressione da parte del suo ex compagno, un uomo di 35 anni noto per precedenti comportamenti violenti. La vicenda si è consumata in un’abitazione situata nel cuore della città, dove la donna si era recata per un incontro che doveva servire a chiudere definitivamente il loro rapporto. Tuttavia, quello che doveva essere un momento di chiarimento si è trasformato in un incubo.

l’incontro che si trasforma in violenza

Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, la donna ha accettato di incontrare l’ex nel tentativo di chiudere positivamente la relazione. Durante la conversazione, ha spiegato le ragioni che l’avevano portata a prendere questa difficile decisione, ma l’uomo ha reagito in modo aggressivo. La situazione è rapidamente degenerata:

  1. Il 35enne ha scaraventato la donna a terra.
  2. Ha iniziato a colpirla.
  3. Ha tentato di strangolarla.

In questo frangente, la donna, terrorizzata, è riuscita a chiamare il numero di emergenza 112, chiedendo disperatamente aiuto.

l’intervento della polizia

Gli agenti della polizia, accorsi sul posto, hanno sentito le grida della donna mentre si trovavano in strada, con la vittima che urlava frasi angoscianti come “Mi sta ammazzando”. L’ex compagno, nel tentativo di ostacolare l’intervento, ha reagito con violenza anche nei confronti delle forze dell’ordine, costringendo gli agenti a utilizzare la forza per entrare nell’appartamento e liberare la donna. Nonostante le difficoltà, grazie all’arrivo di rinforzi, gli agenti sono riusciti a immobilizzare l’aggressore e a metterlo in stato di arresto.

Una volta soccorsa, la donna è stata trasportata all’ospedale di Bolzano, dove i medici hanno riscontrato diverse lesioni, tra cui un taglio sul sopracciglio, segni evidenti su polsi e collo, e una prognosi di 15 giorni. La vittima ha dichiarato agli agenti che senza il loro intervento, avrebbe sicuramente perso la vita. “Mi avrebbe uccisa”, ha affermato con toni di paura e angoscia.

la relazione segnata dalla violenza

La relazione tra i due, durata circa due anni, era già segnata da episodi di violenza, sebbene la donna non avesse mai formalmente denunciato i comportamenti aggressivi del suo ex. Questi episodi culminarono con un ammonimento da parte del Questore, che aveva già messo in guardia l’uomo riguardo alla sua condotta. Nonostante i segnali di allerta, la donna aveva creduto di poter affrontare un ultimo incontro per chiudere in maniera pacifica il loro legame.

La gravità della situazione ha spinto la Questura di Bolzano ad avviare immediatamente le procedure per l’emissione di una misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti dell’aggressore. Questo provvedimento mira a garantire la sicurezza della donna e a prevenire ulteriori episodi di violenza, considerando il profilo violento del 35enne.

un appello alla denuncia

La vicenda ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere e sull’importanza di segnalare comportamenti violenti. In Italia, il fenomeno della violenza domestica è purtroppo in crescita e spesso le vittime si trovano in situazioni di grande vulnerabilità. Molti esperti e attivisti sottolineano la necessità di interventi più incisivi da parte delle istituzioni, non solo a livello legislativo, ma anche attraverso campagne di sensibilizzazione e supporto psicologico per le vittime.

Il caso di Bolzano è emblematico di una realtà che colpisce molte donne in tutto il Paese. Nonostante i progressi nella legislazione contro la violenza di genere, il timore di ritorsioni, la paura di non essere credute e la difficoltà di affrontare la situazione da sole spesso portano le donne a non denunciare. La testimonianza della 30enne di Bolzano rappresenta un appello a tutte le donne che vivono situazioni analoghe: non rimanere silenziose, ma cercare aiuto e supporto.

Episodi come quello di Bolzano richiamano l’attenzione sulla necessità di una rete di sostegno per le vittime di violenza domestica, che comprenda non solo le forze dell’ordine, ma anche servizi sociali, centri antiviolenza e strutture sanitarie pronte a intervenire in situazioni di emergenza. La collaborazione tra queste istituzioni è fondamentale per garantire una risposta tempestiva e adeguata alle richieste di aiuto.

In questo contesto, si spera che la vicenda di Bolzano possa servire da monito e stimolare una riflessione profonda sulla necessità di proteggere le vittime di violenza e di educare la società a riconoscere e combattere questo fenomeno in tutte le sue forme. Il sacrificio di chi ha subito violenza non deve essere vano; è fondamentale che ogni voce venga ascoltata e che ogni vita venga rispettata.

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