La dieta della felicità esiste e non prevede troppe rinunce o complessi calcoli di calorie: cos’è e soprattutto come si mette in pratica.
La maggior parte delle persone considera lo stare a dieta come una sorta di tortura, finalizzata essenzialmente alla necessità di perdere peso o salvaguardare la propria salute evitando l’insorgere di patologie. In realtà si tratta di un approccio piuttosto miope, dal momento che seguire una dieta equilibrata porta moltissimi benefici al nostro organismo e anche al nostro umore, che può essere di fatto regolato e migliorato assumendo i cibi giusti e nel modo giusto.
A mettere a punto la cosiddetta “dieta della felicità” è stato il dottor Paolo Bianchini che afferma di aver messo a punto un metodo alimentare per riuscire a creare una dieta su misurain grado di soddisfare tutte le necessità del nostro organismo migliorando le performance del nostro fisico ma anche della nostra mente.
Il metodo si basa sulla biochimica dei cibi, quindi sulla loro composizione chimica e sul modo in cui gli elementi chimici in essi presenti vengono sfruttati dal nostro corpo allo scopo di produrre sostanze essenziali per il suo mantenimento in buona salute.
La felicità è uno stato emotivo che non dipende soltanto dagli avvenimenti che si verificano nella nostra vita. A livello biochimico si tratta di uno stato del cervello che si genera a partire dalla presenza di alcune sostanze in grado di influire in maniera positiva sul funzionamento della nostra mente.
La scienza ha individuato la serotonina come l’ormone della felicità. Si tratta di una sostanza che il nostro organismo è in grado di produrre a partire da vitamine del gruppo B e D e da alcuni minerali come zinco, magnesio, selenio, ferro e cromo. Anche gli acidi grassi polinsaturi sono estremamente preziosi per “produrre buonumore“.
Il dottor Bianchini afferma che per migliorare l’umore e “produrre felicità” è necessario mangiare cibi che contengano gli elementi chimici necessari a costituire la serotonina, come tuorli d’uovo, frutta secca, pesce, cioccolato fondente. Non è fondamentale misurare quantità e calorie di questi alimenti, poiché la dieta della felicità non è finalizzata a perdere peso quanto a migliorare la qualità della nostra vita sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico.
Evitando di eccedere con la quantità delle porzioni, però, si potrà continuare a mangiare quasi tutto, rinunciando a pochissimi alimenti (come al sale, da abbandonare e sostituire completamente con le spezie) e naturalmente ai cibi di produzione industriale, ricchi di zuccheri, conservanti e coloranti.
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