Occorre sempre prestare attenzione al tasso riguardante il proprio mutuo: che cosa è possibile fare qualora lo si ritenga troppo alto?
I mutui riguardanti l’acquisto della prima casa hanno attraversato il mare in tempesta nel corso dell’ultimo anno. Un’ondata che ha provocato un vero e proprio innalzamento record dei tassi i quali a loro volta hanno comportato un incremento della rata mensile di centinaia, se non migliaia, di euro. Ad essere interessati sono stati in particolare coloro che avevano sottoscritto un mutuo a tasso variabile.
Ma anche chi nel corso del 2022-2023 ha acceso un mutuo a tasso fisso si è ritrovato a fare i conti con somme decisamente superiori rispetto alle proprie aspettative. Dopo mesi davvero difficili il 2024 si è aperto con spiragli positivi ed un’attesa riduzione dei tassi per la seconda metà dell’anno. Ma esistono anche strade alternative possibili qualora ad oggi li si ritenga troppo alti rispetto all’andamento generale. Ecco che cosa si può fare.
Mutui e tasso troppo alto, che cosa si può fare?
Come dicevamo, grazie ad una prima riduzione dei tassi da parte della BCE e ad un nuovo intervento previsto presumibilmente nelle prossime settimane, i mutui potrebbero essere oggetto, tra i mesi di giugno e di dicembre, di una nuova importante riduzione. Ci si troverà ancora ben lontani rispetto alle condizioni favorevoli ante-2022 ma si tratta in ogni caso di spiragli positivi che lasciano ben sperare per il futuro. Attenzione però: qualora ad oggi si tema che il tasso applicato al mutuo sottoscritto sia troppo alto c’è un’altra strada percorribile.
Quello che occorre capire è se il tasso che va a formare la quota interessi abbinata alla quota capitale da restituire mensilmente sia semplicemente elevato o se si tratti del cosiddetto ‘tasso usurario‘. Caso nel quale è opportuno effettuare uno scrupoloso controllo sul tasso soglia. Infatti è al di sopra di esso che si parla di tasso di usura, e questo accade solitamente quando il suo valore va a superare di almeno il 50% la media dei tassi di interesse che istituti bancari e finanziarie applicano ai loro clienti. I limiti dei tassi di interesse vengono fissati, del resto, dalla Banca d’Italia, con cadenza trimestrale e sono proprio questi valori a definire il tasso soglia.
Il tasso di usura può essere applicato fin dall’avvio del contratto di mutuo oppure sopraggiungere successivamente. quello che occorre fare, dunque, è calcolare il tasso soglia della Banca d’Italia per capire se al proprio mutuo sia stato applicato o meno un tasso usurario. In caso affermativo bisognerà procedere con un reclamo da presentare alla banca con riferimento ad una specifica sentenza della Corte di Cassazione, ovvero la numero 350713 del 9 gennaio 2013. In questi casi, infatti, il contratto di mutuo potrebbe diventare nullo e il mutuario potrebbe non essere tenuto ad effettuare il pagamento degli interessi.