I debiti ti assillano e non arrivi a fine mese? Sappi che potresti non doverli più pagare perché caduti in prescrizione.
Chiaramente nessuno di noi vorrebbe mai fare debiti e trovarsi nella situazione in cui non si abbia la possibilità di saldarli. Spesso, anzi quasi sempre, le persone che si ritrovano davanti a dei debiti sono le stesse che sono state costrette dalle contingenze a pagare delle rate per l’impossibilità di affrontare una spesa basilare tutta in una volta.
Inoltre c’è da considerare il fatto che chiunque voglia mettere su famiglia e comprare una casa in cui farla prosperare deve ricorrere al mutuo e dunque richiedere un prestito dalla durata ventennale che si tramuta in credito per la banca e automaticamente debito per chi ne usufruisce.
In vent’anni può succedere la qualsiasi cosa e dunque anche di rimanere indietro con le rate del mutuo e avere dei debiti arretrati da saldare. Chi si trova in questa condizione probabilmente si chiede se ci sia un modo per evitare di pagare delle cifre che non possiede, mentre il creditore (nel caso della banca difficilmente lascerà correre) come fare ad avere ciò che gli compete.
Il creditore ha tutta una serie di strumenti per ottenere ciò che è suo di diritto, compreso la richiesta di pignoramento dell’immobile o dello stipendio del debitore, ma quest’ultimo non ha alcuna tutela? In nessun caso può considerarsi libero da un debito che non può permettersi di pagare?
Ebbene va ricordato che ogni credito va in prescrizione e che dunque c’è un limite di tempo per poterlo riscattare. Conoscere le tempistiche di riscossione di ogni debito è fondamentale per il creditore, il quale si deve attivare prima della prescrizione per interrompere il decorso legale, e anche per il debitore che potrebbe sfruttare i termini di legge per liberarsi da un debito senza pagarlo in maniera legale.
Termine di prescrizione dei debiti: quando un debitore può considerarsi libero
La legge stabilisce che un credito ha una validità temporale standard di 10 anni. I dieci anni sono il limite ordinario di prescrizione di ogni credito (salvo casi particolari che andremo a vedere in seguito) e per certo lo sono per qualsiasi credito derivante da contratto o patto lecito. Qualora dunque il creditore non interrompa la decorrenza della prescrizione richiedendo formalmente il pagamento, i debitori potranno ritenersi legalmente liberi dal debito una volta trascorso questo lasso di tempo.
Per richiesta di pagamento s’intende un atto formale, dunque l’invio di una notifica di pagamento o di una Pec nella quale viene richiesto apertamente il pagamento del debito. In questo caso la decorrenza della prescrizione riparte da zero, dunque dal giorno in cui viene notificata la richiesta di pagamento da parte del creditore.
Ci sono poi i debiti derivanti da atti illeciti che vengono prescritti entro i 5 anni. A questo limite di tempo appartengono anche altri casi particolari che di seguito vi elenchiamo:
- rate del mutuo;
- dichiarazione dei redditi;
- bollettini;
- canone di locazione;
- multa;
- spese condominiali;
- spese di ristrutturazione;
- TFR e tutte le indennità spettanti per la fine del rapporto di lavoro;
interessi.
Infine vi sono i debiti soggetti a prescrizione breve, ovvero che scadono dopo soli due anni, ecco quali sono:
- rette scolastiche;
- abbonamento alla palestra;
- costo dei farmaci;
- compenso degli ufficiali giudiziari per gli atti da loro compiuti;
- rate dei premi assicurativi RC, furto e incendio.