Per godere del bonus mamma è necessario comunicare in tempi utili il codice fiscale del figlio: ecco come si fa.
Il bonus mamma è un’agevolazione fiscale promossa dall’ultima legge di bilancio che dà diritto a un esonero contributivo alle lavoratrici dipendenti che sono anche madri di due o piu figli. Tale prevede di incassare ciò che bisognerebbe invece versare sorto forma di contribuzione previdenziale, cioè una cifra corrispondente al 9,19% della retribuzione, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno.
L’importo “recuperato” viene ovviamente ri-parametrato su base mensile. E il bonus riguarda tutte le dipendenti del settore pubblico e privato, con contratto a tempo indeterminato. Sono escluse, però, le lavoratrici domestiche. Nel 2024, in via sperimentale, il bonus è concesso anche alle lavoratrici con due figli. Dal prossimo anno e solo fino al 2026, sarà però assegnato solamente alle madri che hanno avuto un terzo figlio e si concluderà poi con il compimento del diciottesimo anno dell’ultimo figlio.
Per beneficiare del bonus mamma, le lavoratrici devono rivolgersi ai datori di lavoro oppure sfruttare la funzionalità per le richieste messa a disposizione sul portale dell’INPS. E, come comunicato dall’istituito, per ottenerlo è fondamentale comunicare i codici fiscali dei figli. Se questi non sono stati comunicati già dal datore di lavoro, la lavoratrice ha solo un tot di mesi per inoltrare correttamente l’informazione all’INPS, pena lo sgravio contributivo.
L’applicativo per comunicare i dati (cioè i codici fiscali dei figli) è già disponibile online. Bisogna andare sul sito dell’INPS e accedere con SPID, CNS o CIE. In assenza di dichiarazione o senza tutti i dati, si può rischiare anche di dover restituire gli importi dei bonus anticipati dai datori di lavoro.
Il bonus introdotto dal comma 180 della legge di bilancio del 2023, prevede che dal primo gennaio al 31 dicembre 2024 le lavoratrici con due o più figli possano godere di un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali a carico, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
La riduzione dei versamenti non comporta conseguenze sulle future pensioni. Quindi rappresenta un guadagno netto. I datori di lavoro versano di più in busta paga. Per avere diritto a questa riduzione non bisogna inoltrare una domanda. Basta comunicare al proprio datore di lavoro o all’INPS il codice fiscale dei figli, oppure tutte le informazioni anagrafiche complete.
Per chi non ha ancora provveduto può farlo grazie alla funzione sulla piattaforma telematica nel sito dell’INPS: si deve cercare la voce “Utility Esonero Lavoratrici Madri”, nella categoria strumenti di “Imprese e Liberi Professionisti”.
Se non si conosce il codice fiscale del proprio figlio, per avere il bonus mamma, si possono inserire direttamente i suoi dati anagrafici completi. L’accesso alla funzione per la comunicazione può avvenire a partire da 45 giorni dopo la fine del mese in cui il datore di lavoro ha comunicato i codici relativi all’esonero contributivo madri. La mancata comunicazione dei codici fiscali dei figli da parte del datore di lavoro o della lavoratrice nel termine di sette mesi comporta la revoca del beneficio fruito.
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