Le recenti novità introdotte dal governo nel 2024 hanno aperto le porte del pensionamento per un numero più ampio di lavoratori.
Il pensionamento con la quiescenza di vecchiaia è un traguardo atteso da molti lavoratori, e nel 2024, il panorama delle pensioni in Italia ha subito importanti cambiamenti. Il Governo ha annunciato modifiche significative ai requisiti per accedervi, sia per i lavoratori dipendenti che per i lavoratori autonomi, tramite l’ultima Legge di Bilancio. E, finalmente, possiamo parlare effettivamente di una buona notizia.
Questi cambiamenti hanno reso l’accesso alla pensione di vecchiaia più accessibile per un numero maggiore di lavoratori. Anche coloro che hanno una carriera esclusivamente nel meccanismo contributivo possono ora aspirare alla pensione senza la necessità di raggiungere una soglia di importo minimo.
Da sempre, il tema delle pensioni è molto sentito in Italia. Sia sotto il profilo politico, ma anche sotto quello sociale. Non si discute solo (come è giusto che sia) degli importi delle pensioni, fondamentali per dare una fase di vecchiaia dignitosa a chi ha lavorato per una vita. Ma si discute anche di età pensionabile, spesso non senza polemiche.
Come vedremo da qui a breve, le recenti novità introdotte dal governo nel 2024 hanno aperto le porte del pensionamento per un numero più ampio di lavoratori, semplificando i requisiti e garantendo un accesso più equo alla pensione di vecchiaia.
Pensione di vecchiaia: una buona notizia per gli italiani
Una delle novità più rilevanti riguarda l’allentamento dei vincoli che precedentemente limitavano l’accesso alla pensione. In particolare, il Governo ha esteso la possibilità di andare in pensione a un numero molto più ampio di lavoratori rispetto agli anni precedenti, inclusi quelli nel sistema contributivo e quelli nel sistema misto.
Tuttavia, alcuni vincoli rimangono ancora in vigore, seppur attenuati rispetto al passato. Ad esempio, per coloro che non hanno accumulato contributi prima del 1996, è richiesto che l’importo della pensione di vecchiaia, che viene concessa a 67 anni, sia almeno pari all’assegno sociale. Nonostante questo requisito, il vincolo è notevolmente ridotto rispetto agli anni precedenti.
Un’altra modifica significativa riguarda i lavoratori nel sistema contributivo, per i quali è stata abolita la soglia minima di 1.5 volte l’assegno sociale per poter accedere alla pensione. Ora, affinché la pensione sia concessa a tali lavoratori, l’importo deve essere almeno pari a 534,41 euro, il valore attuale dell’assegno sociale dopo la rivalutazione al tasso di inflazione.