Chi commette un reato penale rischia di perdere la pensione? Ecco alcuni chiarimenti in merito al tema e quali sono le conseguenze.
Per molti contribuenti l’idea della pensione evoca sicurezza e stabilità. La pensione di vecchiaia spetta, difatti, a chi ha maturato i requisiti di età, contribuzione e per chi ha terminato correttamente l’attività lavorativa. I requisiti non sono uguali per tutti, ma cambiano a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore. La Legge 247/2007 ha introdotto il sistema di finestre, il quale permette al lavoratore di andare in pensione di vecchiaia in base alla decorrenza indicata dal punto di vista normativo.
Ogni anno vengono accantonati contributi pari al 33% della retribuzione imponibile per i dipendenti, tra il 20% e il 27,2% ella retribuzione per i lavoratori iscritti alla gestione separata e pari al 20% della retribuzione dei lavoratori autonomi. Secondo quanto stabilito a partire dal gennaio 2011, per i lavoratori dipendenti è necessario raggiungere quota 96 con almeno 60 anni di età. Per i lavoratori autonomi, invece, è necessario raggiungere quota 97 con almeno 61 anni di età.
È possibile accedere alla prestazione di pensione di vecchiaia anche senza aver raggiunto il requisito di età richiesto, ma i deve possedere un’anzianità contributiva di almeno 40 anni. La decorrenza della pensione è fissata trascorsi 15 mesi per i lavoratori dipendenti e 21 mesi per gli autonomi dalla maturazione del requisito contributivo. Il diritto alla pensione può essere perfezionato anche con contribuzione estera maturata in Paesi dell’Unione Europea e in Paesi extracomunitari convenzionati.
La Legge Fornero prevede la revoca automatica di determinate prestazioni sociali e previdenziali a chi riceve una condanna penale in via definitiva. In particolare, la normativa si riferisce a chi viene condannato in seguito a gravi reati di allarme sociale.
Nel contesto rientrano i reati con finalità terroristiche, il sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione, e l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Nel caso il soggetto venga condannato in via definitiva ad uno di questi reati, l’INPS provvederà a revocare l’indennità di disoccupazione, assegni sociali, pensione sociale e pensione per invalidi civili.
Chi viene condannato per un reato penale, anche tra quelli precedentemente citati, non perde la propria pensione di vecchiaia, cioè quella legata ai contributi pagati durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. La Legge Fornero prevede la revoca solo di alcune prestazioni assistenziali e previdenziali e non dell’ordinaria pensione di vecchiaia prevista per Legge.
Stanca di dolori muscolari post-allenamento e infiammazioni fastidiose? C'è un alleato piccante che può aiutarti:…
Tra le malattie e le tensioni familiari, c'è una donna che combatte per la sua…
Carlo e Diana rivelazione choc di un esperto di traduzione labiale: ecco le parole finora…
L'estate è alle porte e Michelle Hunziker ci regala un'idea fantastica per le nostre vacanze!…
Elodie flashmob a Milano: la cantante lancia la sua hit dell’estate con uno scatenato show…
Attenzione mamme! Se acquistate spesso capi e accessori per i vostri bambini su Shein o…