La stretta del governo sui bonus edilizi non piace affatto ai cittadini. Addio detrazione nel 2025: ecco cosa succederà sulla casa.
Non è il miglior periodo per le forze di governo, logico che qualsiasi stretta viene vista come un’occasione per perdere fiducia nei cittadini. Secondo l’ultimo sondaggio il partito della Premier toccherebbe il 27%, mai così in basso dal 2022.
Fortuna per loro che Forza Italia è in hype, ormai seconda forza della maggioranza con un bel +0.3 nei confronti della Lega, ferma all’8,2%. Chissà nel prossimo sondaggio quanto influirà la stretta sui bonus edilizi in vigore nel 2024 su cui da tempo si ipotizzano delle novità non proprio a favore dei cittadini visto che alcune agevolazioni dovrebbero essere confermate, ma altre no.
La possibile riforma che ha in testa la Premier Meloni potrebbe per esempio introdurre massimali inferiori per il Bonus Ristrutturazioni al 50% e addirittura una trasformazione da detrazione IRPEF a contributo. Ma possono esserci altri cambiamenti che potrebbero non piacere affatto ai cittadini italiani.
Ad oggi l’intenzione del governo è quella di mantenere alcune detrazioni fiscali anche per il 2025, il problema riguarda chi altro seguirà dopo lo stop a Bonus Mobili, Bonus Verde e l’opzione di Eco-Sismabonus combinati sulle parti comuni degli edifici. Tutti gli altri agevolazioni riguardanti di bonus edilizi potrebbero rimane, ma trasformati: se con aliquote e massimali aggiornate, oppure un differente utilizzo, lo scopriremo solo vivendo.
L’intenzione governativa di rendere i bonus casa sempre più “controllabili” barricandosi dietro il contenimento della spesa pubblica fa storcere il naso a molti. Il Superbonus limitato ai condomini e ai proprietari di edifici da 2 a 4 unità immobiliari, con aliquota al 65% e massimali differenti basati sui singoli interventi, potrebbe essere rivisto, così come l’aliquota al 110%, fruibile solo per gli interventi effettuati nei Comuni in estrema difficoltà, causa emergenze varie.
Si prevede una stretta sul Bonus eliminazione barriere architettoniche (attualmente con aliquota al 75%) con massimali più stringenti. Così come il Bonus Casa: l’aliquota scende dal 50% al 36% ed il limite di spesa da 96mila euro a 48mila euro per ciascuna unità immobiliare. Riduzione in vista anche per Ecobonus con aliquota ridotta al 36%, stessa aliquota del Sismabonus con massimale di spesa fissato a 48mila euro per ciascuna unità. Insomma, molte agevolazioni edilizie potrebbero non esserci più dal 31 dicembre, data di scadenza delle norme vigenti.
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