Un condominio ha delle regole. Se i vostri vicini le infrangono con rumori molesti, potete chiedere un ricco risarcimento.
I rumori in condominio sono una delle principali fonti di conflitto tra i residenti e possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita all’interno di un edificio. Se da un lato è naturale aspettarsi un certo livello di rumore in un contesto urbano, dall’altro è importante rispettare il diritto alla quiete e alla tranquillità degli abitanti. In caso contrario, si può ottenere anche un ricco risarcimento.
Rumori prodotti dalle attività quotidiane come camminare con i tacchi, spostare mobili, aprire e chiudere porte e finestre, rumori provenienti dalle attività domestiche come l’uso di elettrodomestici, la televisione ad alto volume o la musica, rumori causati dai lavori di ristrutturazione o manutenzione dell’appartamento o dell’edificio, rumori generati dagli animali domestici come abbaiare dei cani o il cinguettio degli uccelli. Sono tanti i tipi di disturbo che si possono patire.
In molti casi, i problemi legati ai rumori possono essere risolti attraverso una comunicazione aperta e rispettosa tra i vicini. Esprimere cortesemente le proprie preoccupazioni e cercare di trovare una soluzione insieme può essere il primo passo per risolvere il problema. Se la comunicazione diretta non porta a una soluzione, è possibile ricorrere alla mediazione, coinvolgendo un terzo neutrale che aiuti a facilitare il dialogo e a trovare un compromesso accettabile per entrambe le parti.
In casi estremi in cui non è possibile risolvere il conflitto in modo amichevole, è possibile intraprendere azioni legali per far valere i propri diritti. Tuttavia, questo dovrebbe essere considerato come ultima risorsa dopo aver esaurito tutte le altre opzioni. Ecco come ottenere un ricco risarcimento.
Rumori in condominio: si può essere risarciti
La valutazione del superamento della normale tollerabilità del rumore si basa su un criterio tecnico che considera la differenza tra i decibel prodotti dall’impianto e il rumore di fondo proveniente dall’esterno dell’edificio. Secondo questo criterio, si considera intollerabile un rumore che supera i 5 decibel rispetto al rumore di fondo durante il giorno e i 3 decibel durante la notte. Per una valutazione accurata, è consigliabile affidarsi a una perizia fonometrica condotta da un tecnico specializzato.
La giurisprudenza ha elaborato un criterio di danno presunto per facilitare la tutela del danneggiato. Secondo questo criterio, non è necessario dimostrare un’alterazione precisa delle proprie abitudini di vita. La misurazione dei decibel in casa e la prova del superamento dei limiti di tollerabilità sono sufficienti per presumere il danno subito. Il risarcimento del danno da rumori condominiali viene determinato dal giudice considerando la gravità e la durata del disturbo, il danno patrimoniale e non patrimoniale subito dal condomino, e le eventuali prove testimoniali o documentali.
Per ottenere il risarcimento, è importante seguire alcuni passaggi: informare l’amministratore del condominio del problema, richiedere la convocazione di un’assemblea condominiale per discutere la situazione e deliberare gli interventi necessari, e agire in giudizio contro il condominio se le misure adottate risultano inefficaci. È consigliabile avvalersi dell’assistenza di un legale esperto in diritto condominiale per tutelare i propri diritti e ottenere il giusto risarcimento. Il condominio è responsabile dei danni causati dai rumori eccessivi degli impianti, anche se questi sono dovuti a difetti di costruzione o vizi dell’impianto stesso.