Il mese scorso è stato segnalato un assestamento nell’indice generale, ma nel 2024 è previsto un aumento dell’inflazione: le cifre.
Buone notizie, ma per i mesi passati: l’Istat ha riportato che l’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo, escludendo i tabacchi, è rimasto stabile rispetto al mese precedente. Tuttavia, è comunque aumentato dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente superando addirittura l’1,3% previsto inizialmente.
Entrando nel dettaglio, il costo dei beni di prima necessità è diminuito rispetto al mese precedente, con i prezzi degli alimentari, dei prodotti per la casa e l’igiene personale che hanno rallentato la crescita annuale. Tuttavia, l’aumento dei prezzi dei beni energetici e dei servizi legati al trasporto ha contribuito all’impennata dell’inflazione su base annua. Per il 2024, l’inflazione registrata è del +0,5% e del +1,2% per la componente di fondo.
In questo periodo abbiamo assistito ad una riduzione meno marcata dei prezzi dei beni energetici (rispetto a qualche mese fa), nonché dall’aumento dei prezzi dei servizi legati al trasporto. Al contrario, si è registrato un rallentamento degli aumenti dei tabacchi e dei beni alimentari trasformati. A sentire il maggior peso di questa situazione sono state città come Rimini, Napoli e Parma in testa alla classifica degli aumenti dei prezzi.
Tra le regioni, il Veneto e la Campania hanno registrato gli aumenti più significativi dei prezzi, mentre Molise e Valle d’Aosta sono rimaste stabili. Al contrario, Imperia, Pescara e Campobasso, hanno registrato una deflazione.
Quest’estate viaggiare e spostarsi da un luogo all’altro costerà caro, e a confermarlo è la classifica dei rialzi mensili che evidenzia un aumento significativo nei settori dei trasporti e del turismo. I voli europei sono in testa alla classifica con un aumento del 26,7% rispetto a febbraio, seguiti dai voli intercontinentali con un aumento dell’8,9%.
Anche i voli nazionali registrano un aumento del 7,9%. Inoltre, i pacchetti vacanza internazionali mostrano un incremento del 3,6%, mentre gli alberghi, motel e pensioni registrano un aumento del 1,9% rispetto al mese precedente.
L’incremento dei prezzi, soprattutto nei settori del turismo e dei trasporti, è visto come una ‘stangata di Pasqua‘ che potrebbe avere ripercussioni negative sui prossimi ponti del 25 aprile e del 1° maggio, secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Le stime degli aumenti per le associazioni mostrano un impatto significativo sulle famiglie italiane. Il Codacons stima un aumento annuo di 393 euro per famiglia, mentre Federconsumatori prevede un aumento di circa 378 euro all’anno per una famiglia media. Questi aumenti influenzano il potere di acquisto delle famiglie e possono portare a rinunce e sacrifici, soprattutto per le famiglie a basso reddito.
Non a caso, secondo Federconsumatori, il consumo di carne e pesce è diminuito di oltre il 16% in un anno, mentre c’è un aumento nell’utilizzo di discount, offerte e prodotti last minute. Le previsioni sono chiare, questo trend potrebbe influenzare le scelte delle famiglie riguardo alle vacanze, specialmente in vista del periodo estivo.
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