La paresi facciale ha colpito anche Simona Ventura. Questa malattia è legata a diverse cause. Ecco quali sono quelle più frequenti.
Simona Ventura è stata colpita dalla paresi del settimo nervo facciale. È stata lei stessa a rivelare la verità nella puntata del 7 Aprile di Citofonare Rai2. La conduttrice ha ammesso di essersi svegliata senza riuscire a muovere una parte del volto.
Si è trattato di un evento spaventoso, che ha richiesto l’intervento da parte dei medici. In realtà, non è un fenomeno poi così raro. Le cause alla base del problema possono essere diverse. La prima cosa da fare è quella di ricorrere a un consulto medico. Ci sono delle terapie, infatti, che possono accelerare la guarigione.
Tutto sulla malattia che ha colpito Simona Ventura: le cause della paresi del settimo nervo facciale
Il volto è la parte del corpo che consente di entrare in contatto con gli altri. Le espressioni facciali, per le interazioni sociali, sono fondamentali. Purtroppo, c’è una malattia che può limitarle, fino a immobilizzare un’intera metà del viso. Questo è proprio quello che è successo a Simona Ventura. La conduttrice, per fortuna, ha rivelato di stare bene e di essere seguita da un team medico. Il fenomeno, nel suo caso, è temporaneo e si risolverà nel giro di poco.
La paresi del settimo nervo facciale, detta anche paralisi di Bell, ha diverse cause alla base. È necessario individuare quella corretta per impostare una terapia efficace. Solitamente, il problema può essere ricondotto a cinque motivi principali:
- Un tumore: quando la massa cresce può comprimere i nervi responsabili dei movimenti facciali.
- Le basse temperature: la diagnosi di Simona Ventura ha chiamato in causa proprio questa opzione. La sua paresi facciale è stata attribuita al freddo-
- Un’Infezione virale: nella maggior parte dei casi, è il virus dell’Herpes Zoster il responsabile.
- Un intervento chirurgico: ci sono operazioni davvero delicate. Eventuali danni ai nervi posso dare vita a una paralisi facciale temporanea o permanente. In tali circostanze, si tratta di una lesione diretta.
- Un trauma: come una frattura del cranio.
È importante specificare che la maggior parte dei pazienti, nel giro di due o tre mesi, torna a stare bene. A volte, purtroppo, è necessario intervenire con un’operazione per ristabilire la piena mobilità del volto. I farmaci servono proprio per scongiurare il peggio e per favorire la guarigione. La malattia non deve essere assolutamente trascurata. Anche se la diagnosi è di tipo clinico, il medico può decidere di sottoporre il paziente a diversi esami.