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109,48 euro di più al mese: arriva l’aumento che è frutto di una lunga contrattazione sindacale e porta a un contratto atteso da anni.
Si parla di più di tre milioni di lavoratori che aspettavano da anni un nuovo CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro). Il CCNL è l’accordo stipulato tra sindacati e associazioni datoriali a livello nazionale o settoriale. Ma non tutti le categorie professionali godono di un contratto in cui siano stabiliti i loro diritti (inclusi gli aumenti). Spesso il CCNL è scaduto da anni e non è facile trovare un nuovo accordo.
Qualche giorno fa, però, dopo una lunga attesa, per i dipendenti di un settore molto sviluppato è arrivato il rinnovo del CCNL, con un aumento di stipendio pari per mensilità anche a più di 109 euro. La svolta è giunta dopo una prolungata contrattazione: ora, dunque, milioni di lavoratore potranno ottenere migliori condizioni normative, con almeno 7.000 euro di aumenti già previsti per il prossimo quadriennio.
Il CCNL in questione è quello “Commercio“. Si parla dunque dei dipendenti delle aziende del terziario, commercio, distribuzione e servizi Confcommercio. Un contratto che era scaduto a luglio 2019 e che era attesa nella sua nuova forma da almeno 3 milioni di impiegati.
Per arrivare a tanto ci sono voluti anche degli scioperi. A dicembre 2023 tutto il comparto del terziario ha incrociato le braccia mentre i sindacati hanno chiesto a Confcommercio di riprendere subito le trattative per il rinnovo. Proprio a dicembre dell’anno prima, cioè del 2022, era stato siglato un accordo ponte con aumenti in busta paga e una tantum valido solo per il 2023.
Gli aumenti per gli impiegati di primo livello saranno di 416 euro circa in totale. Per lo stipendio di febbraio, l’aumento è per esempio pari a 109,48 euro. Per il secondo livello il totale è 375 euro. E la cifra scende gradualmente fino all’aumento di 166,66 euro per il settimo livello. Per gli operatori di vendita i livelli (detti categorie) sono solo due e gli aumenti sono rispettivamente di 226 e 190 circa.
Poi esclusivamente a favore dei lavoratori già assunti fino alla data di sottoscrizione del nuovo accordo arriva anche un “premio“, cioè il versamento di un importo forfettario aggiuntivo una tantum pari a 350 euro lordi sul quarto livello. Questo una tantum sarà erogato in due rate,
La prima rata è di 175 euro e arriverà con la retribuzione di luglio 2024. Mentre la seconda rata, di 175 euro, è attesa per luglio 2025. Il nuovo accordo scadrà il prossimo 31 marzo 2027. L’aspetto più importante è forse quello dell’aumento a regime di 240 euro al quarto livello.
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