Coloro che devono ricevere il rimborso Irpef sulla pensione possono già conoscere in anteprima la data effettiva di pagamento.
Il corrispettivo economico può anche essere calcolato personalmente e quindi in generale i pensionati possono avere accesso prioritario a queste informazioni fondamentali così da comprendere correttamente quanto spetta, quando sarà emesso il pagamento e chi potrà averlo.
Indicazioni importanti a cui prestare attenzione anche in seguito agli importanti cambiamenti che sono stati determinati nella documentazione e che porteranno qualche problema a chi ha commesso errori di calcolo o di omissione e potrebbe quindi far slittare il tutto ai prossimi mesi.
Rimborso Irpef pensione: quando sarà pagato
Il rimborso Irpef spetta a tutti i pensionati che hanno già compilato il 730 o lo faranno in queste settimane. Ovviamente tutto dipende da due fattori, dai termini entro cui si presenta il documento e anche effettivamente quanto e se spetta o meno il rimborso. Per comprendere tutto questo ci sono due vie, si può fare in forma autonoma direttamente online, sfruttando il modello di dichiarazione già pronta, che quest’anno è stato modificato, oppure rivolgendosi a CAF e patronati.
Il rimborso deriva dalle voci inserite quindi non è uguale per tutti, c’è chi ottiene migliaia di euro e chi zero, per questo va chiarito che non è una tassa fissa. Il calcolo è semplice e bisogna determinare il funzionamento. Quando si va a compilare la dichiarazione dei redditi, al riquadro E si inseriscono le voci di spesa sostenute durante l’anno che sono detraibili quindi: costi dei medicinali e delle visite mediche, costi per ristrutturazioni e relativi bonus di cui si è fruito, costi per veterinario, attività formative, acquisto di prodotti riconosciuti ai fini Irpef ecc. La lista è molto lunga e vale la pena consultare un CAF o informarsi dettagliatamente per avere idea di tutto quanto è valido per il conteggio.
Di queste spese viene considerato il 19% finale, quindi alle tasse da pagare in relazione al proprio reddito, si aggiunge il 19% delle spese personali valide. A questo punto il pensionato può trovarsi o nella condizione di dover comunque pagare la parte restante o nella condizione di dover ricevere una tot cifra. Questa è indicata in basso, nella sezione apposita in cui risulta dal conteggio finale.
Quando e come si ottiene questa cifra? Poiché è il sostituto di imposta a versare quanto dovuto, se il pensionato ha come unico reddito quello della pensione erogata dall’INPS e se ha fatto nei tempi utili il documento, allora riceverà insieme alla pensione di luglio l’intero importo. Potrebbero esserci slittamenti o ritardi. Ovviamente è da considerare un dettaglio fondamentale, tutto dipende dal proprio “sostituto d’imposta“.
Chi lavora riceve l’importo dal datore, chi invece appartiene ad una cassa differente dall’INPS dovrà attendere quella tempistica, chi ancora si trova in ritardo vedrà slittare il pagamento alla seconda ondata che potrebbe corrispondere tra settembre e dicembre 2024.