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L’ADI, la misura assistenziale che sostituisce il RdC, rivela importi più alti del vecchio sussidio: il Governo annuncia le novità.
Un sussidio più ricco e più giusto. Così lo presenta il Governo. E gli italiani potranno presto capire se le cose stanno effettivamente così. I numeri assoluti, però, potrebbero dar ragione all’esecutivo. Dopo essere stato da più parti criticato, l’assegno di inclusione è finalmente una realtà: a fine marzo l’INPS ha dato il via all’erogazione del nuovo sussidio per tutti gli aventi diritto che hanno inoltrato domanda nei mesi precedenti.
E c’è una sorpresa che ha lasciato molti a bocca aperta. O che lo farà a breve. Questione di giorni. Nato per cancellare il RdC e rivoluzione la politica assistenziale dello Stato, l’ADI potrebbe offrire in linea generale introiti più alti del previsto.
Ne ha parlato qualche giorno fa la premier Meloni, durante un question time alla Camera. E, subito, la leader di Fratelli d’Italia è andata al punto rivelando un dato a suo giudizio assai importante. Secondo le previsioni dell’INPS, infatti, l’importo medio stimato per l’assegno di inclusione è di 635 euro al mese: una cifra superiore all’importo medio che veniva erogato col reddito di cittadinanza.
Secondo la Meloni questo dato dimostrerebbe che la politica del centrodestra è giusta e funzionale. Dividendo le platee, l’esecutivo crede di essere riuscito a privilegiare coloro che versavano in condizioni peggiori. In effetti, a fine 2023, gli importi medi del RdC si erano fermati a circa 600 euro: una trentina di euro in meno rispetto all’importo medio dell’ADI.
Ma c’è qualcosa che la Meloni non dice: l’assegno di inclusione è più alto perché raggiunge una platea molto più ridotta di beneficiari. Il reddito di cittadinanza arrivava a inoccupati e cittadini dal reddito basso, mentre l’assegno di inclusione spetta solo ai nuclei familiari con almeno un componente minorenne, disabile o un over 60. Oppure una persona presa in carico dai servizi sociali.
In pratica single e coppie senza figli non hanno più alcun sussidio da parte dello stato. E dato che l’ADI arriva solo ai nuclei familiari più numerosi, è normale che l’importo medio sia più elevato. In generale, non solo ci sono milioni di italiani che hanno perso il reddito di cittadinanza, ma anche nei casi di diritto all’assegno, sembra che i beneficiari siano stati leggermente penalizzati.
Tutto dipende dal meccanismo della scala di equivalenza che stabilisce l’ammontare del sostegno. Il beneficio massimo annuale resta di importo simile… Ma col RdC la scala di equivalenza si alzava del 0,2 per ogni componente minore. Mentre con il nuovo ADI l’aumento è di 0,15 per ciascun minore di età fino al secondo e di 0,10 a partire dal terzo.
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