Il bollo auto va pagato ogni anno, senza possibilità di rateizzazione, e in molti casi con maggiorazione: nel 2024 sarà più caro.
In tanti pagheranno molto di più. L’IVASS, cioè l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, un ente che prova a garantire l’adeguata protezione degli assicurati in quanto consumatori, ha condiviso un nuovo bollettino sui prezzi delle polizze, evidenziante un preoccupante aumento del costo medio in molte Regioni italiane. E un po’ ovunque in Italia si registra anche una maggiorazione evidente del costo del bollo auto.
Il bollo, in quanto tassa automobilistica gestita a livello regionale, presenta una tariffa variabile. Ogni Regione, insomma, propone importi diversi, attraverso un coefficiente relativo. Il costo del bollo auto varia non solo in base alla Regione in cui la vettura è immatricolata ma anche in base alla potenza del motore del veicolo stesso.
Poi, c’è anche la classe di inquinamento del veicolo (per esempio, Euro I, Euro II, eccetera): un’altra variabile che influisce sensibilmente sul costo del bollo. Si tratta del cosiddetto coefficiente ambientale, che può comportare sconti o maggiorazioni in base al livello di inquinamento prodotto dal veicolo.
Ebbene, in base all’ultimo bollettino dell’IVASS, pare che i prezzi delle polizze auto siano saliti parecchio a gennaio 2024, soprattutto in Piemonte. Su base annua, si parla di un aumento del 7,5%. Le Province di Alessandria, Lecco, Vercelli e Biella sono quelle in cui i premi medi sono aumentati di più (fino al 10%). Incrementi significativi ci sono stati anche a Milano (+9,90%) e Roma (+9,80%).
A questi aumenti bisogna poi aggiungere quelli relativi al bollo auto, che ha subito una maggiorazione generale, oltre quelle di base (per esempio, le auto con potenza superiore a 100 kW pagano sempre una maggiorazione: all’importo base si moltiplica il valore 100, quello dei kW e si aggiungono tutti i kW eccedenti i 100 kW, moltiplicati per la tassa maggiorata).
Bollo auto e superbollo: la maggiorazione che spaventa gli italiani
Gli aumenti per polizze assicurative e bollo auto sono state giustificate attraverso l’inflazione: si paga di più perché sono aumentati tutti gli altri prezzi e perché il costo generale della vita ha subito un innalzamento consistente. La spesa si preannuncia dunque pesante. E a dover spendere di più saranno coloro che sono chiamati a versare il superbollo.
Si tratta di un’addizionale erariale sulla tassa automobilistica, pari a 20 euro per ogni kW di potenza del veicolo oltre i 185 kW. Ci sono delle riduzioni. Dalla data di costruzione dell’auto, l’addizionale è infatti ridotta dopo 5 anni al 60%. Poi dopo i 10 anni la riduzione arriva al 30%. E dopo i 15 anni al 15%.
Poi, il superbollo non è più dovuto decorsi 20 anni dalla data di costruzione. E se manca la data di costruzione? Si considera l’eventuale data di immatricolazione all’estero e la data di immatricolazione in Italia. Anche il superbollo è dovuto per anni solari e non è frazionabile.
Quando non si paga il bollo, dopo un periodo di tempo superiori a un anno, scatta una sanzione pari al 30% del tributo non corrisposto. A questa sanzione si aggiungono gli interessi moratori (0,5%) calcolati per ogni semestre di ritardo.