Ci sono casi in cui l’Inps può chiedere ad una persona la restituzione della pensione erogata. Vediamo quando può accadere.
Migliaia di pensionati potrebbero essere nei guai: l’Inps sta chiedendo indietro la pensione. Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Hai lavorato una vita per arrivare alla tanto sospirata pensione e ora l’Inps ti chiede di restituirla. Ebbene sì: questo scenario da incubo, purtroppo, è reale. Tanti anziani stanno ricevendo comunicazioni da parte dell’istituto di previdenza sociale che chiede la restituzione della pensione o di una parte di essa.
Nella maggior parte dei casi c’è poco da fare e bisogna restituire le somme richieste il prima possibile perché altrimenti inizieranno a maturare gli interessi sul debito. Nei casi peggiori si può addirittura incorrere nel pignoramento della pensione se non si restituisce quanto richiesto dall’Inps. C’è solo una situazione in cui si è salvi e non si deve pagare nulla.
Sembra incredibile eppure l’Inps, secondo la legge italiana, può chiedere indietro la pensione. Molti anziani, in questi giorni, stanno ricevendo comunicazioni in cui si chiede la restituzione di quanto ricevuto. Chi non paga quanto richiesto può incorrere nel pignoramento. Vediamo cosa bisogna fare.
Molte persone stanno ricevendo lettere da parte dall’inps con tanto di bollettini: viene loro richiesta la restituzione di somme erogate per errore. In pratica l’Inps, dopo accurate verifiche, si è resa conto di aver erogato per mesi più di quanto una persona avrebbe dovuto ricevere. Che fare? Pagare o non pagare? Nella maggior parte dei casi bisogna pagare in quanto l’errore non è dell’Inps, ma del pensionato che può aver dimenticato di comunicare certi dati o certi cambiamenti della situazione reddituale della famiglia.
Molto spesso un anziano può aver tralasciato di comunicare il modello RED che sostituisce il modello 730.In pratica un pensionato- molto spesso senza dolo ma per semplice dimenticanza- può aver omesso di comunicare certe informazioni in base alle quali l’Inps avrebbe dovuto fare il ricalcolo dell’assegno previdenziale mensile.
In tal caso non c’è nulla da fare e si deve pagare altrimenti inizieranno a salire gli interessi e l’importo del debito lieviterà. Se si può il consiglio è quello di pagare in un’unica soluzione tramite bollettino. Altrimenti, qualora l’importo da restituire fosse troppo alto, ci si può rivolgere presso un ufficio dell’Inps per concordare un piano di rateizzazione. Qualora la pensione non fosse troppo bassa, si può anche optare per il pignoramento di una parte di essa tutti i mesi fino all’estinzione del debito.
C’è un unico modo per non restituire nulla all’Inps: dimostrare che l’errore di calcolo è stato commesso unicamente dall’istituto di previdenza sociale. In tal caso un pensionato non dovrà restituire nulla. Ma per dimostrarlo avrà bisogno dell’aiuto di un Patronato e, talvolta, anche di un legale.
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